Diabete ed Alimentazione

La dieta per un diabetico di tipo 2 è essenziale per vari motivi:


a) il livello glicemico dipende molto, ma non solo, dai carboidrati (zuccheri) che vengono ingeriti con la dieta;
b) l’introito di grassi va controllato per correggere la dislipidemia spesso frequente nel diabete tipo 2;
c) l’eccesso di peso corporeo, che contribuisce allo sviluppo del diabete tipo 2, va corretto con un introito di calorie inferiore alle calorie consumate.


RACCOMANDAZIONI DIETETICHE GENERALI


•Ridurre il consumo di zuccheri semplici.
•Ridurre il consumo di grassi saturi.
•Incrementare il consumo di fibra.
•Non saltare mai la colazione.
•Consumare pasti completi (carboidrati + proteine + verdura +frutta) a pranzo e cena.
•Evitare periodi di digiuno prolungato.
•Suddividere equamente, nei 3 pasti principali, la quota totale di carboidrati complessi  (pane, pasta, riso, fette biscottate).

ALIMENTI NON CONSENTITI


•Zucchero bianco e zucchero di canna o fruttosio per dolcificare le bevande, sostituendolo eventualmente con il dolcificante.
•Marmellata e miele.
•Dolci quali torte, pasticcini, biscotti, frollini, gelatine, budini, caramelle.
•Frutta sciroppata, candita, mostarda di frutta.
•Bevande zuccherine come cola, acqua tonica, tè freddo, ma anche succhi di frutta, perché contengono naturalmente zucchero anche se riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”.
•Salse contenenti zucchero tipo ketchup.
•Condimenti grassi come burro, lardo, margarine.
•Insaccati.
•Superalcolici.


ALIMENTI CONSENTITI CON MODERAZIONE
•La frutta poiché contiene naturalmente zucchero (fruttosio). È importante rispettare le quantità indicate nella dieta e limitare al consumo occasionale i frutti più zuccherini (uva, banane, fichi, cachi, mandarini).
•Dolcificante.
•Prodotti da forno dietetici per diabetici, ricordando che seppur senza zucchero non sono ipocalorici, ma hanno un valore calorico pressoché uguale agli analoghi tradizionali.
•Vino rosso (circa mezzo bicchiere a pasto).
•Sale. E’ buona regola ridurre quello aggiunto alle pietanze durante e dopo la cottura e limitare il consumo di alimenti che naturalmente ne contengono elevate quantità (alimenti in scatola o salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia).
•Le castagne non sono un frutto e le patate e il mais non sono una verdura. Questi alimenti sono importanti fonti di amido quindi sono dei veri e propri sostituti di pane, pasta e riso. Possono essere perciò consumati occasionalmente in sostituzione al primo piatto.
•I legumi (ceci, fagioli, piselli, fave, ecc.) vanno limitati, in quanto contengono carboidrati e quindi alzano la glicemia; tuttavia sono anche un’importante fonte di proteine vegetali (possono pertanto essere considerati dei veri e propri secondi piatti). Si consiglia di consumarli in associazione ai cereali (1 o 2 volte alla settimana) componendo così dei piatti unici.


ALIMENTI CONSENTITI E CONSIGLIATI


•Verdura cruda e cotta da assumere in porzioni abbondanti.
•Consumare pesce (fresco o surgelato) non meno di due-tre volte alla settimana.
•Carboidrati complessi (pane, pasta, riso, fette biscottate) e cereali integrali.
•Olio d’oliva, aggiunto a crudo e con moderazione.
•Formaggi da consumare un paio di volte alla settimana, in alternativa al secondo piatto. E’ possibile assumere un paio di cucchiaini (g 15) di Grana Padano D.O.P. grattugiato al giorno.
•Affettati più magri (prosciutto cotto, crudo, bresaola, speck, arrosto di tacchino e pollo) privandoli del grasso visibile.
•Carne sia rossa che bianca (proveniente da tagli magri e che sia privata del grasso visibile). Pollame senza pelle.
•Latte e yogurt scremati o parzialmente scremati.
•Acqua, almeno 1,5 litri al giorno (preferibilmente acqua oligominerale).


Ci sono alcune regole comportamentali utili per mantenere il compenso glicemico:
•Rendere lo stile di vita più attivo, andare al lavoro a piedi, in bicicletta. Parcheggiare lontano. Evitare l’uso dell’ascensore e fare le scale a piedi.
•Praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana
•Leggere le etichette nutrizionali dei prodotti, per accertarsi del loro contenuto in zuccheri. Prestare attenzione all’utilizzo di prodotti “senza zucchero” in quanto sono spesso ricchi di grassi e di conseguenza ipercalorici.

È vantaggioso per un diabetico imparare a distinguere gli alimenti in base all’indice glicemico.

L’ indice glicemico (IG) di un alimento indica l’incremento glicemico indotto dall’ingestione di  una porzione di quell’alimento  rispetto ad uno di riferimento (glucosio o pane bianco), a parità di contenuto di carboidrati. L’indice glicemico è espresso in termini percentuali: un alimento con un indice glicemico di 50% determina un innalzamento della glicemia pari alla metà di quello indotto dal glucosio oppure dal pane bianco. Ad esempio, 50g di carboidrati contenuti in una porzione di 100 g di fagioli secchi (alimento a basso  indice glicemico) hanno un minor impatto sulla glicemia rispetto allo stesso quantitativo di carboidrati contenuti in una fetta di pane di 90g (alimento ad elevato indice glicemico).