La prevenzione è da considerarsi il metodo più utile per fermare l’insorgenza del diabete di tipo due.
Vari studi hanno infatti dimostrato che un’alimentazione sana e l’esercizio fisico permettono di ridurre di circa il 60% il rischio di diabete per quelle persone che sono considerate predisposte allo sviluppo della malattia.
I fattori di rischio che individuano una persona come ad alto rischio di diventare diabetica sono:
– età superiore a 45 anni
– sovrappeso, grasso addominale
– vita sedentaria
– parentela con un diabetico
– aver partorito un figlio di peso superiore a 4 Kg o aver sofferto di diabete gestazionale
– glicemia a digiuno alterata (fra 110 a 125 mg/di)
– ipertensione arteriosa
– intolleranza al glucosio
– appartenenza a gruppi etnici ad alto rischio (ispanici, asiatici, africani).
Al fine di diminuire notevolmente le possibilità che insorga questa malattia è fondamentale avere un corretto stile di vita fin dall’infanzia seguendo poche e semplici regole come:
– una dieta bilanciata (mangiando meno grassi e più frutta e verdura);
– il controllo del peso
– una vita il meno possibile sedentaria(30 minuti di camminata al giorno)
– non fumare
I sintomi
I sintomi del diabete possono essere diversi ed insorgere in maniera differente a seconda che si tratti di diabete di tipo 1 o di tipo 2.
– Nel diabete tipo 2 si manifestano più lentamente e spesso in maniera meno evidente; Per questo la diagnosi di questa forma di diabete non è spesso rapida, ma avviene quando ormai la malattia è in una fase conclamata e già con complicanze in atto.
La diagnosi di diabete viene espressa sulla base di alcuni parametri:
– sintomi di diabete (poliuria, polidipsia, perdita di peso eccessivo) associati a un valore di glicemia casuale, cioè indipendentemente dal momento della giornata, ≥ 200 mg/dl
– glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl (per digiuno si intende la mancata assunzione di cibo da almeno 8 ore)oppure
– glicemia ≥ 200 mg/dl durante una curva da carico (OGTT).
Esistono, inoltre, situazioni cliniche in cui la glicemia non supera i livelli stabiliti per far diagnosi di diabete, ma che comunque non costituiscono una condizione di normalità.
In questi casi si parla di Alterata Glicemia a Digiuno (IFG) quando i valori di glicemia a digiuno sono compresi tra 100 e 125 mg/dl e di Alterata Tolleranza al Glucosio (IGT) quando la glicemia due ore dopo il carico di glucosio è compresa tra 140 e 200 mg/dl.
Questa condizione viene definita di “pre-diabete”, ed indica un elevato rischio di sviluppare la malattia diabetica. Spesso sono associati a sovrappeso, dislipidemia e/o ipertensione e si accompagnano a un maggior rischio di eventi cardiovascolari.