Un recente studio italiano ha confermato che le persone affette da patologie croniche hanno una maggiore predisposizione verso lo sviluppo della malattia dello sbalzo d’umore.
I dati raccolti sono stati discussi in occasione del XXIII congresso nazionale virtuale della Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia.
Il 17 per cento delle persone con diabete prima o poi sviluppano la depressione. Una certezza, stando allo studio pubblicato recentemente su Acta Diabetologica. Condotto da ricercatori dell ’Università di Bologna su 30.815 nuovi casi di diabete diagnosticati in Emilia Romagna fra il 2008 e il 2017, seguiti fino al 2020 per registrare le nuove diagnosi di depressione e le complicanze metaboliche emerse nel corso degli anni ha dimostrato che la depressione è un rischio fortemente presente nella componente delle complicanze della malattia .
Circa 700 mila italiani, fra questi la maggiore incidenza riguarda le donne e gli anziani ma soprattutto chi ha registrato, anche a causa del diabete, altre patologie.
Emerge una forte raccomandazione, ovvero individuare con adeguati screening chi ha il diabete e la depressione affinché si possa impostare un adeguato trattamento e scongiurare così le conseguenze di questa pericolosa abbinata (diabete e depressione).
“ La depressione è una frequente comorbidità per numerose patologie croniche – spiega Matteo Balestrieri, co-presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia e professore ordinario di Psichiatria all ’Università di Udine – i nuovi dati confermano come dopo una diagnosi difficile come quella di diabete, una malattia con cui si è costretti a convivere per il resto della propria vita, aumenta la probabilità di andare incontro a un disturbo dell ’umore: una percentuale di nuove diagnosi di depressione del 17% entro i primi 10 anni dalla diagnosi della patologia metabolica indica un ’incidenza di malessere mentale che non può e non deve essere ignorata, soprattutto per le conseguenze drammatiche sulla salute generale dei pazienti che questa può avere ”.
Con diabete e conseguente depressione aumenta il rischio di andare incontro a complicanze metaboliche nel lungo termine calcolato a 10 anni 1,6 volte mentre è ancora più incisivo il rischio a 3 anni, pari a 2.3 volte. La fase depressiva infatti aumenta la disattenzione verso il diabete e quindi anche verso le cure quotidiane.
“ Per questo – evidenziano gli esperti – i pazienti con patologie croniche dovrebbero essere sottoposti a periodici screening per valutare l ’eventuale presenza di depressione: soffrire di una malattia cronica impone nuovi limiti con cui occorre confrontarsi e comporta paure a cui può essere difficile far fronte.
Tutto questo può portare alla comparsa di sintomi depressivi che non vanno ignorati ma indagati a fondo per porre una corretta diagnosi e, se necessario, intraprendere un adeguato trattamento ”.