Dopo la giornata mondiale del diabete, non si chiude la parentesi di riflessione sulla malattia per la quale, tutti si chiedono e soprattutto chi è coinvolto, o direttamente ma anche indirettamente, quali sono le novità sostanziali che riguardano la malattia. Oggi ci sono diverse novità nel campo del diabete, principalmente legate ai progressi nella ricerca, nuove scoperte scientifiche e innovazioni nel trattamento. Ecco alcuni degli aggiornamenti più rilevanti:

Secondo uno studio presentato al congresso 2023 della European Association for the Study of Diabetes (EASD) e pubblicato contemporaneamente sulla rivista Diabetes Therapy, per migliorare la diagnosi del diabete nelle donne con meno di 50 anni potrebbe essere necessario abbassare il valore limite dell'emoglobina glicata rispetto a quello degli uomini nella stessa fascia di età. 

Gli effetti benefici del vino, soprattutto rosso, sul cuore potrebbero dipendere non solo dalla presenza di polifenoli, come è noto, ma anche dalla sua capacità di contrastare le ceramidi, particolari grassi che favoriscono la deposizione del colesterolo “cattivo” nella parete delle arterie, contribuendo così all’aterosclerosi. Lo studio previsto consentirà di comprendere meglio i meccanismi biologici alla base dell’effetto cardioprotettivo del vino e potrebbe aprire la strada all’identificazione di un nuovo bersaglio terapeutico. 

Per l'Associazione Medici Diabetologi l’ideale sarebbe l’utilizzo in pazienti con lunga durata della malattia. E’ il commento scaturito a seguito della pubblicazione dello studio britannico su Nature Medicine.

Lo dimostra uno studio multicentrico italiano, in corso di pubblicazione, coordinato dal gruppo di ricerca guidato dal professor Pasquale Perrone Filardi del Dipartimento di Scienze biomediche avanzate dell’Università Federico II di Napoli.

Il tasso di diabete di tipo due negli adolescenti e nei giovani adulti a livello globale è aumentato notevolmente negli ultimi 20 anni. In particolare, lo rivelano i risultati di follow-up pubblicati sul British Medical Journal e relativi ai 30 anni che vanno dal 1990 al 2019. Una forte incidenza del fenomeno è stata rilevata nei paesi con un indice sociodemografico medio-basso e nelle donne di età inferiore ai 30 anni, mentre un indice di massa corporea elevato è risultato essere il principale fattore di rischio in tutti i paesi.