Il dato emerge dalla quindicesima edizione dell’Italian Diabetes Barometer Report, realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, in collaborazione con Istat e con il contributo di CORESEARCH e BHAVE. Durante la pandemia si riduce l’accesso a prestazioni sanitarie, sono le donne a rinunciare più spesso alle prestazioni sanitarie in presenza di diabete e di altre malattie croniche.

È stata presentata oggi nella sede ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, alla presenza della Sottosegretaria di Stato allo Sport, Valentina Vezzali, e del Presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, la quinta edizione della Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città, istituita il 2 luglio di ogni anno e promossa da ANCI, Health City Institute e Osservatorio nazionale C14+.

Emilio Augusto Benini: “Potenziare la sanità territoriale per i pazienti diabetici anche con figure specialistiche, come il podologo, che ancora oggi mancano nel team diabetologico”. L’associazione invia una lettera al Ministro della salute per sollecitare l’inserimento nei Lea delle prestazioni podologiche.

Unità di intenti, tra istituzioni, società scientifiche e associazioni pazienti per superare l’attuale barriera che impedisce agli atleti con diabete di entrare a far parte dei gruppi sportivi militari e dei corpi dello stato.

E’ il dato preoccupante emerso nei giorni scorsi a seguito dell’adesione ufficiale della città partenopea capoluogo delle Campania all’iniziativa Cities Changing Diabetes®, realizzata in partnership tra University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center, con il contributo di Novo Nordisk, numerose Istituzioni nazionali e amministrazioni locali, mondo accademico e società civile. 

È il dubbio che scaturisce dai risultati di un grande  studio osservazionale danese pubblicato su Annals of  Internal Medicine.

Ma il professor Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) getta acqua sul  fuoco: “È per ora solo un’osservazione, che andrà  confermata da ulteriori studi”.